Il cane

Lui sta lì a guardarmi con i suoi occhi inespressivi e con le sue orecchie sempre in cerca di un suono, che mi dicono tutto: la sua gioia, il suo malumore, la sua tristezza, il suo amore verso di me,

la sua riconoscenza, la sua voglia di vivere. Gli basta un solo mio gesto per metterlo in moto, una sola parola, e lui è lì, che pende dalle mie labbra. Con quella coda che, se fosse sorretta con un filo di ferro come un Trudi, dopo tre scodate gli sarebbe caduta, e invece lui va avanti all’infinito, perché, incredibile, io, con la mia presenza, gli do gioia. La sua mimica, da attore, lo fa sembrare umano, o siamo noi che con la nostra fantasia lo facciamo diventare il nostro daimon, o portatore della nostra anima. Qualsiasi posa prenda, la nostra fantasia la interpreta come un suo stato d’animo.

di Graziano C.

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